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NOTA BIOGRAFICA

Simon Benetton Treviso (24 Ottobre 1933 - 14 ottobre 2016),

Fin da giovanissimo il ferro ha rappresentato per lui un mondo infinito.

Ha frequentato i corsi liberi dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia, per poi avventurarsi in una solitaria, liberissima ricerca individuale.

Diversi sono i periodi della sua formazione: dal figurativo alla vibrazione plastica nello spazio, da modulo come simbolo dell’impulso alla dinamica spaziale, dalla piastra come agglomerato (umano) alla macro scultura come elemento ed espressione della volontà e della conquista dell’uomo moderno. Negli ultimi suoi studi la scultura ha preso una nuova dimensione, proiettandosi nello spazio urbano con espressione di libertà e del progresso fino ad arrivare al connubio tra ferro e cristallo.

La sua scultura è una testimonianza d’eccezione della supremazia dell’uomo sulla materia.

Simon Benetton ha insegnato scultura all’Accademia di Belle Arti di Macerata.

Le sue opere sono state esposte in mostre temporanee, collettive e personali, organizzate in spazi pubblici a cura di Enti e Città italiane e straniere. Numerose sono le opere permanentemente esposte in prestigiose collezioni, musei pubblici e privati, in luoghi pubblici sempre accessibili, piazze e giardini di molte città.

Di esse hanno scritto critici e storici dell’arte, tra i quali: Umbro Apollonio, Mirella Bandini, Dino Buzzati, Enrico Crispolti, Raffaele De Grada, Floriano De Santi, Marco Goldin, Luigi Lambertini, Giuseppe Marchiori, Aldo Passoni, Marco Valsecchi, Marcello Venturoli.

 

 

 


 

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